Lo ammetto...
Mi chiamo Elena e ho una dipendenza...funziona così no? nei film fanno sempre così quando fanno le riunioni degli alcolisti anonimi..ti alzi in piedi ti presenti e ammetti di avere un problema...
Ecco..io ho un problema, una dipendenza appunto...
e non è colpa mia quindi se non riesco a fare a meno di mangiare nutella, o se non posso rinunciare ai pan di stelle la mattina a colazione, o se quando mia mamma mette in tavola il suo tiramisù mi viene la bavetta alla bocca..no non è colpa mia se devo sempre mangiare una porzione doppia di lasagne...e le barrette di cioccolato tipo Mars e Snikers quando mi sono state tolte con la forza me le sognavo di notte (ma da quelle mi sono disintossicata!!!)
...no non è colpa mia lo giuro!
Lo dice anche il dottor David A. Kessler che non è uno capitato li per caso, no no, è stato il responsabile della Food and Drug Administration per anni e un po' di esperienza se l'è fatta nel settore, un po' di studi li ha compiuti. Tant'è vero che ha scritto un libro che si chiama : "La fine dell'eccessivo consumo di cibo: come tenere sotto controllo l'insaziabile appetito americano".
"Ora, nel suo libro, Kessler riporta di aver riscontrato alcune affinità tra le strategie adottate dall'industria del tabacco e quelle del settore alimentare, che riesce a mettere in commercio cibi in grado di instaurare nel cervello un desiderio forte e pressoché irresistibile di consumarne di più. Se si parla di semplice stimolazione cerebrale, ha fatto notare Kessler, di per sé i singoli ingredienti non sono particolarmente potenti, ma combinando grassi, zucchero e sale in innumerevoli modi, i produttori di alimenti hanno in un certo senso fatto breccia nel sistema cerebrale dell'auto-gratificazione, creando un circolo vizioso di feedback che stimola incessantemente il nostro desiderio di mangiare, lasciandoci smaniosi di continuare a farlo, anche quando siamo sazi.
...
Uno dei principali messaggi che Kessler lancia è che mangiare troppo non è sintomo di mancanza di forza di volontà, quanto una sfida biologica resa ancora più difficile da una stimolazione sovrabbondante da parte dell'ambiente alimentare che ci circonda."
Capito? quegli infidi produttori di cibo che portano sulle nostre tavole tutte le "schifezze" che mangiamo lo fanno apposta...mischiano gli ingredienti in modo tale da creare una dipendenza psicologica in chi li assume...in altre parole ci hanno reso degli schiavetti...
Visto?Non è colpa mia... :D
Ecco..io ho un problema, una dipendenza appunto...
e non è colpa mia quindi se non riesco a fare a meno di mangiare nutella, o se non posso rinunciare ai pan di stelle la mattina a colazione, o se quando mia mamma mette in tavola il suo tiramisù mi viene la bavetta alla bocca..no non è colpa mia se devo sempre mangiare una porzione doppia di lasagne...e le barrette di cioccolato tipo Mars e Snikers quando mi sono state tolte con la forza me le sognavo di notte (ma da quelle mi sono disintossicata!!!)
...no non è colpa mia lo giuro!
Lo dice anche il dottor David A. Kessler che non è uno capitato li per caso, no no, è stato il responsabile della Food and Drug Administration per anni e un po' di esperienza se l'è fatta nel settore, un po' di studi li ha compiuti. Tant'è vero che ha scritto un libro che si chiama : "La fine dell'eccessivo consumo di cibo: come tenere sotto controllo l'insaziabile appetito americano".
"Ora, nel suo libro, Kessler riporta di aver riscontrato alcune affinità tra le strategie adottate dall'industria del tabacco e quelle del settore alimentare, che riesce a mettere in commercio cibi in grado di instaurare nel cervello un desiderio forte e pressoché irresistibile di consumarne di più. Se si parla di semplice stimolazione cerebrale, ha fatto notare Kessler, di per sé i singoli ingredienti non sono particolarmente potenti, ma combinando grassi, zucchero e sale in innumerevoli modi, i produttori di alimenti hanno in un certo senso fatto breccia nel sistema cerebrale dell'auto-gratificazione, creando un circolo vizioso di feedback che stimola incessantemente il nostro desiderio di mangiare, lasciandoci smaniosi di continuare a farlo, anche quando siamo sazi.
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Uno dei principali messaggi che Kessler lancia è che mangiare troppo non è sintomo di mancanza di forza di volontà, quanto una sfida biologica resa ancora più difficile da una stimolazione sovrabbondante da parte dell'ambiente alimentare che ci circonda."
Capito? quegli infidi produttori di cibo che portano sulle nostre tavole tutte le "schifezze" che mangiamo lo fanno apposta...mischiano gli ingredienti in modo tale da creare una dipendenza psicologica in chi li assume...in altre parole ci hanno reso degli schiavetti...
Visto?Non è colpa mia... :D
Fonte: Repubblica
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